Probabilmente, non ne hai mai sentito parlare e, così, ti chiedi “Cos’è la Centrale dei rischi (CR o CdR)”?
Si tratta di una banca dati, un archivio gestito dalla Banca d’Italia che contiene e descrive in dettaglio la situazione globale dei debiti. Debiti riferiti al sistema bancario e finanziario.
Questo sistema informativo raccoglie i dati forniti da banche e società finanziarie iscritte all’albo e/o nell’elenco speciale di cui ai rispettivi artt. 64 e 107 del Testo Unico.
Chi può trarre vantaggio da questo archivio?
La banca dati CR della Banca d’Italia è utile alle banche e alle società finanziarie ma anche ad un certo tipo di clienti. Va a tutto vantaggio di clienti (famiglie, imprese) con un trascorso creditizio ordinato, regolare, perché possono ottenere il credito più facilmente ed alle migliori condizioni.
Cos’è la Centrale dei rischi e cosa contiene
La banca dati CR contiene:
– concessioni di finanziamenti (mutui, fidi, prestiti, erogazioni creditizie, leasing, apertura di credito in conto corrente, ecc.);
– garanzie per importi da restituire pari o superiori ai 30.000 euro (per segnalazioni a sofferenza non c’è, invece, alcuna soglia minima).
Di conseguenza, si ritrovano registrati nella Centrale dei rischi tutti coloro che:
– sono garantiti dalla banca che concede il credito;
– garantiscono il finanziamento di un altro soggetto;
– hanno un importo di garanzia che oltrepassa la soglia di censimento.
La storia creditizia di ognuno include dati positivi e negativi.
L’archivio CR viene creato ed aggiornato costantemente dagli intermediari partecipanti (banche, società finanziarie, di cartolarizzazione dei crediti, società veicolo, Cassa Depositi e Prestiti, organismi di investimento collettivo del risparmio OICR).
Tali intermediari sono obbligati ad inviare alla CR le informazioni sui clienti mensilmente (anche e, soprattutto, le proprie esposizioni di rischio verso un soggetto). Dal canto suo, la Centrale dei rischi invia agli intermediari elementi utili per descrivere l’indebitamento dei clienti.
Gli intermediari consultano la CR per informarsi riguardo al livello d’indebitamento complessivo, tipo di finanziamento e rispetto dei pagamenti dei clienti. In questo modo, sono in grado di limitare il rischio di erogare finanziamenti più difficili da rimborsare.
Possono conoscere tramite la Centrale dei rischi la storia creditizia di soggetti non ancora clienti che presentano domanda allo scopo di valutare il loro merito di credito.
E’ possibile consultare soltanto i dati degli ultimi 3 anni.
I dati personali presenti nella CR vengono gestiti dalla Banca d’Italia senza il consenso del cliente in quanto ritenuti con finalità d’interesse pubblico.
Come si accede ai propri dati nella Centrale dei rischi?
Prima di spiegarti come si accede ai dati della CR, di seguito ti elenchiamo quali sono i diritti del cliente:
– Accesso al fine di consultare gratis i propri dati presenti nella CR o di delegare un’altra persona ad accedere ai propri dati;
– Riservatezza in quanto i dati contenuti nella Centrale dei rischi non possono essere divulgati a terzi. Possono accedervi intermediari segnalanti, Autorità giudiziaria, Autorità di Vigilanza;
– Correttezza dei dati, un diritto più che ovvio. Sappi che gli intermediari sono responsabili delle informazioni trasmesse alla CR;
– Ricezione dell’informazione relativa alla prima segnalazione “a sofferenza”. Un cliente che riceve un rifiuto di finanziamento ha diritto di sapere se questo è legato ad informazioni negative sul suo conto presenti nella CR;
– Limitazione delle finalità nel senso che gli intermediari consultano la Centrale dei rischi esclusivamente per valutare il merito di credito in fase di finanziamento o, eventualmente, per difendersi durante un processo che riguarda lo stesso finanziamento.
Chi volesse accedere ai propri dati contenuti nella Centrale dei rischi può farlo gratuitamente.
Non dovrà far altro che seguire questi 3 passaggi:
– scaricare il modulo disponibile sul sito della Banca d’Italia (sezione Servizi al cittadino ⇒ Accesso ai dati della CR ⇒ Moduli) e compilarlo;
– confermare la propria identità e relativo diritto all’accesso;
– inviare il modulo compilato e allegati per mail, fax o posta certificata (in alternativa, consegnare personalmente ad una filiale della Banca d’Italia).
Di solito, chi richiede i dati li riceve nell’arco di 3 giorni.
Centrale dei Rischi: chiarimenti e reclami, come fare
E’ possibile chiedere di essere cancellati o modificare i nostri dati presenti nella Centrale dei rischi? La risposta è sì, ma soltanto se le informazioni non sono corrette.
Chi contattare per eventuali chiarimenti e reclami?
Esistono un paio di vie.
La prima consiste nel rivolgersi agli intermediari da cui il soggetto ha ottenuto il finanziamento. In caso di contestazione, è possibile inviarla tramite raccomandata A/R o per e-mail all’Ufficio Reclami dell’intermediario. Quest’ultimo sarà tenuto a rispondere entro 30 giorni. Nell’eventualità di una mancata o non soddisfacente risposta da parte dell’Ufficio Reclami, il cliente potrà presentare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).
L’ABF rappresenta un sistema di risoluzione delle controversie.
E’ un’alternativa semplice ed economica: il costo è di 20 euro che, oltretutto, verranno restituiti al cliente in caso di decisione favorevole.
La seconda via consiste nella segnalazione di comportamenti scorretti delle banche o delle società finanziarie tramite presentazione di un esposto diretto alla Banca d’Italia.
Per conoscere tutti i dettagli su come presentare un esposto, puoi consultare il sito della Banca d’Italia (alla sezione ⇒Servizi al cittadino ⇒ Presentazione di esposti) oppure chiamare il numero verde 800 196 969.
Centrale dei rischi e SIC (Sistemi di Informazione Creditizia)
Per finalità d’interesse pubblico, la CR è gestita direttamente dalla Banca d’Italia.
Nel nostro Paese, esistono però altri archivi specifici del mercato del credito gestiti da soggetti privati.
Gli intermediari possono scegliere se iscriversi o no a questi altri archivi.
Le banche dati gestite da soggetti privati costituiscono i SIC (Sistemi di Informazione Creditizia). Ecco alcuni esempi: Eurisc, Crif, Cerved Group, CTC, Experian, Assilea.
I SIC non sono soggetti ad alcun controllo e supervisione da parte della Banca d’Italia. La loro attività è regolamentata da propri specifici codici di deontologia disponibili online sul sito del Garante per la protezione dei dati personali (Garante Privacy).
Chiunque volesse conoscere i dati archiviati nei SIC (chiedendo eventuali modifiche) dovrà contattare direttamente i Sistemi di Informazione Creditizia.
Report informativi consultati da banche, clienti e fornitori
E’ fondamentale conoscere l’importanza della Centrale dei rischi. Prima di concedere un finanziamento o l’apertura di un conto, le banche effettuano numerosi controlli da fonti esterne.
Queste fonti possono essere la Centrale dei Rischi, istituita dal CICR presso la Banca d’Italia, oppure report esterni, banche dati gestite da soggetti privati come Crif o Cerved.
I report informativi forniti da questi soggetti privati alle banche contengono molti più dati sul cliente (o eventuale cliente) rispetto alla documentazione fornita direttamente dal soggetto che richiede un finanziamento.
Rappresentano veri e propri indicatori per capire se il richiedente sia o meno un ‘cattivo pagatore’.
C’è un altro dettaglio importante: sempre più spesso, oltre alle banche, anche clienti e fornitori utilizzano queste banche dati per verificare l’affidabilità e solvibilità (o meno) di un soggetto (persona fisica o giuridica) con cui vogliono entrare in rapporto di affari.
Le informazioni contenute nella Centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia o altri archivi gestiti da soggetti privati costituiscono alcune delle fonti principali che hanno il potere di influenzare il rating di un’azienda.
Attraverso la visura presso la Centrale dei rischi, è possibile ricercare eventuali segnalazioni o iscrizioni a carico dei soggetti presenti nelle banche dati delle principali SIC.