La prescrizione dei debiti

Nella vita di tutti i giorni consumatori privati e imprese stipulano accordi, contratti, promuovono la circolazione di beni e denaro, dando vita a quello che comunemente definiamo “mercato”.

Gli esempi che si possono fare sono tra i più svariati:

  • una impresa che acquista i beni primari per avviare la sua giornaliera produzione;
  • una famiglia che acquista i beni di consumo;
  • il titolare di un immobile che lo cede in locazione;
  • la società finanziaria che concede un prestito.

Il nostro ordinamento giuridico ci consente la possibilità di stipulare diverse tipologie di “contratti” dai quali sorgono le obbligazioni giuridiche; da un punto di vista strettamente giuridico, infatti, un semplice acquisto dei beni di consumo da parte del consumatore, come il pane o la pasta, si definisce come contratto di compravendita, da cui sorgono due fondamentali obbligazioni sia per il venditore che per l’acquirente: il venditore è obbligato a far ottenere all’acquirente la proprietà del bene acquistato e l’acquirente, a sua volta, dovrà corrispondere al venditore il prezzo per l’acquisto.

Il contratto di compravendita si perfeziona con l’adempimento di entrambe le obbligazioni, e così vale per qualsiasi altro accordo negoziale che fa sorgere delle obbligazioni per le parti che lo stipulano, come il contratto di locazione immobiliare, il classico affitto di un appartamento da parte di una famiglia, oppure il contratto di mutuo per l’acquisto di un capannone industriale, o ancora il contratto stipulato con una agenzia viaggi per l’organizzazione di un tour vacanze, o il contratto di trasporto per la spedizione di un pacco, e altri casi ancora.

Se volessimo fornire una definizione tecnica di tutto quello che, quotidianamente e costantemente, stipuliamo, allora parleremo di obbligazione giuridica quale “rapporto giuridico in base al quale un soggetto, che chiameremo debitore, è tenuto ad una determinata prestazione, suscettibile di valutazione economica, in favore di un altro soggetto, definito creditore”; quindi, ne deduciamo che i due soggetti, debitore e creditore, sono tenuti ad effettuare delle prestazioni per portare a termine l’obbligazione contratta; che queste prestazioni sono valutabili economicamente; che ad un diritto del creditore corrisponde un obbligo del debitore; che la prestazione può consistere in un comportamento positivo, come dare o fare, o in un comportamento negativo, e dunque astenersi.

Naturalmente quando parliamo di debiti pecuniari, facciamo inevitabilmente riferimento ad una prestazione economica avente ad oggetto una somma di denaro gravante sul debitore e a cui corrisponde un diritto di credito del creditore.

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